Progettazione e Realizzazione di Orologi Solari
Esempi
Orologio naïf ad Esanatoglia
Macerata
Poche settimane dopo raggiungemmo il luogo dove sorge la casa, alle porte di Esanatoglia, dove incontrammo la signora e la sua famiglia.
Prima di affrontare l’aspetto più tecnico, espletando cioè le necessarie operazioni di rilievo (che preludono ad ogni sviluppo progettuale di un quadrante solare e motivo tra quelli per cui eravamo lì), conversammo colla signora e col marito per capire quali fossero le loro richieste, le loro aspettative e farci così un’idea di cosa proporre loro.
Emerse subito il desiderio dei proprietari di inserire nella facciata di casa loro un quadrante dallo stile decorato ma semplice, dal sapore rustico, quasi naïf. L’impostazione, i contenuti e lo stile erano dettati semplicemente dal contesto, dall’ambiente, sorgendo la casa in campagna, ai margini di una zona industriale, tra i capannoni e i campi coltivati.
Per quanto riguarda le funzioni, quella classica di orologio ad ore moderne era quanto chiedevano i committenti, senza altro aggiungere (ad esempio quelle di ore italiche o babiloniche, come spesso si fa e che pure in campagna avrebbero potuto avere una loro importanza ed un significato); in particolare, quando illustrammo loro le ovvie alternative, scelsero di far segnare allo gnomone le ore del fuso, piuttosto che quelle locali, in modo da avere l’ora solare più vicina a quella civile a cui siamo abituati: l’equazione del tempo standard avrebbe fatto il resto, correggendo gli scarti stagionali del tempo vero in quello medio.
Il quadrante durante le fasi di pittura. Qui in particolare si sta ritoccando lo sfondo della fascia autunnale-invernale, venuto troppo scuro
Ciò deciso, restava da impostare l’aspetto grafico, decorativo dell’opera.
Ma per quello ci riservammo di dedicarci ad esso una volta rientrati in sede, raccogliendo le indicazioni e le idee esposte durante l’incontro preliminare coi committenti, che salutammo (non prima di aver rilevato la declinazione e l’inclinazione della superficie che avrebbe accolto il dipinto, al centro della facciata sud, tra le finestre del primo piano e sull’ingresso) e coi quali ci accordammo per sentirci dopo qualche settimana.
Nell’impostare e comporre il disegno del quadrante scegliemmo una forma a scudo col bordo inferiore curvo a semicerchio e con un arco superiore centrale.
Inoltre, ultimo aspetto caro ai committenti, da evidenziare dichiarandone l’importanza, sarebbe dovuto essere il valore delle preziose ore mattutine, ricordato anche da proverbi arcinoti come “Il mattino ha l’oro in bocca”. Perciò scegliemmo sia di coronare il quadrante con un motto (AURORA HORA AUREA) inscritto in un cartiglio (fig. 6) sia di inserirvi alla base l’immagine tipica, specie in campagna, di chi accoglie l’inizio di un nuovo giorno di lavoro: un gallo, rivolto ovviamente ad oriente (fig. 7)!
La necessaria equazione del tempo (orientata verticalmente) trovò posto nello spazio in basso a sinistra che avevamo ricavato scorniciando opportunamente il quadrante (fig. 7), vista la sensibile declinazione orientale della parete.
Una volta preparati i materiali per i lavori, chiamammo la signora per concordare l’intervento e così considerando i suoi impegni, sia familiari sia lavorativi, e l’avvicinarsi della primavera, stagione senza dubbio più adatta a quel tipo di lavoro, ben più dell’inverno in corso, decidemmo di aspettare qualche mese ed intervenire alla fine della bella stagione, prendendocela perciò molto comoda…
Nel frattempo avemmo tutto il tempo per far realizzare dal nostro fabbro lo gnomone: un semplicissimo tondino d’ottone, opportunamente dimensionato e piegato, da murare perpendicolarmente nella parete, grazie al gomito predisposto allo scopo (fig. 6).
Perciò ci organizzammo coi nostri pittori e fissammo coi proprietari una data per eseguire i lavori, da completarsi in un paio di giorni.
Il lavoro si svolse senza difficoltà (a parte il caldo… fig. 3) a primavera inoltrata, alla fine di maggio. La tecnica scelta per riprodurre il disegno sulla superficie della parete fu quella classica dello spolvero (fig. 2), completata la quale i pittori dipinsero il quadrante (fig. 8).
(Per correttezza va detto che le coordinate riportate all’interno della cornice, che s’intravedono nella foto qui a fianco dietro la coda del gallo, sono arrotondate al secondo d’arco in maniera errata, 43°14'34" N – 12°57'44" E, considerando che quelle esatte sono quelle riportate nella scheda tecnica pubblicata qui sotto. La svista è del tutto trascurabile dal punto di vista gnomonico.)
Al termine delle operazioni l’opera faceva così bella mostra di sé campeggiando al centro della facciata principale della casa, sopra all’ingresso (fig. 1), con grande soddisfazione dei committenti, salutando non solo l’ospite che fosse entrato a trovarli ma anche il Sole che ogni giorno spuntando ad oriente avrebbe dato inizio ad una nuova giornata di lavoro.
SCHEDA TECNICA | ||
Luogo | Latitudine: 43°14'34.5" N Longitudine: 12°57'43.4" E |
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Quadro | Inclinazione: –0.6° (reclinato) Declinazione: 28.3° E (sud-orientale) Misure pannello: 124 cm × 198 cm |
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Gnomone | Tipologia: stilo polare Lunghezza: 347 mm Diametro: 12 mm |
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Funzioni |
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Anno | 2007 |
A·U·R·O·R·A H·O·R·A A·U·R·E·A