Progettazione e Realizzazione di Orologi Solari


Esempi

Orologio naïf ad Esanatoglia

Macerata

La facciata della casa con l’orologio appena ultimato che fa bella mostra di sé
Una mattina del gennaio 2007 ricevemmo una telefonata da una signora del maceratese che ci disse di voler decorare la facciata di casa sua con una meridiana e che, avendo trovato in rete il nostro sito ed il nostro recapito, contava di affidarcene l’incarico, naturalmente non prima di averne discusso più in dettaglio. Concordammo perciò un incontro e un sopralluogo e ci salutammo.

Poche settimane dopo raggiungemmo il luogo dove sorge la casa, alle porte di Esanatoglia, dove incontrammo la signora e la sua famiglia.

Prima di affrontare l’aspetto più tecnico, espletando cioè le necessarie operazioni di rilievo (che preludono ad ogni sviluppo progettuale di un quadrante solare e motivo tra quelli per cui eravamo lì), conversammo colla signora e col marito per capire quali fossero le loro richieste, le loro aspettative e farci così un’idea di cosa proporre loro.

Emerse subito il desiderio dei proprietari di inserire nella facciata di casa loro un quadrante dallo stile decorato ma semplice, dal sapore rustico, quasi naïf. L’impostazione, i contenuti e lo stile erano dettati semplicemente dal contesto, dall’ambiente, sorgendo la casa in campagna, ai margini di una zona industriale, tra i capannoni e i campi coltivati.

I pittori iniziano a riprodurre sulla parete il disegno del quadrante stampato su carta, con la tecnica dello “spolvero”
Così, mostrati ai committenti alcuni esempi di quadranti tra i più simili a quanto desiderato, scendemmo nei particolari e considerammo alcune soluzioni ed alcuni dettagli da includere nel disegno del quadrante, come oggetti e figure per decorarlo o funzioni da implementare, senza in nessun caso sovraccaricarlo ma rendendolo attraente e decorativo, benché semplice e sobrio. La tecnica da usare, quasi scontata, sarebbe stata la pittura su intonaco, tra l’altro recentemente completato e tinteggiato.

Per quanto riguarda le funzioni, quella classica di orologio ad ore moderne era quanto chiedevano i committenti, senza altro aggiungere (ad esempio quelle di ore italiche o babiloniche, come spesso si fa e che pure in campagna avrebbero potuto avere una loro importanza ed un significato); in particolare, quando illustrammo loro le ovvie alternative, scelsero di far segnare allo gnomone le ore del fuso, piuttosto che quelle locali, in modo da avere l’ora solare più vicina a quella civile a cui siamo abituati: l’equazione del tempo standard avrebbe fatto il resto, correggendo gli scarti stagionali del tempo vero in quello medio.

Il quadrante durante le fasi di pittura. Qui in particolare si sta ritoccando lo sfondo della fascia autunnale-invernale, venuto troppo scuro
L’unica funzione aggiuntiva che accolsero dietro nostro suggerimento fu quella di calendario stagionale, in una veste molto discreta, quasi nascosta… Ci sembrò infatti una buona idea, vivendo i proprietari in campagna, curando anche un’attività agricola e avendoci chiesto di rappresentare quella realtà nell’opera che stavamo per realizzare, aggiungere, semplicemente come sfondi colorati dalle tenui tinte pastello, le due aree zodiacali tra i solstizi e gli equinozi, senza linee marcate, senza scritte, senza simboli. In questo modo, senza “sforzo”, senza troppa evidenza, chi l’avesse saputo avrebbe potuto riconoscere le date delle stagioni semplicemente dai bordi di ciascun’area colorata, mentre per i profani quello sarebbe stato solo parte dello sfondo (fig. 3).

Ciò deciso, restava da impostare l’aspetto grafico, decorativo dell’opera.

Ma per quello ci riservammo di dedicarci ad esso una volta rientrati in sede, raccogliendo le indicazioni e le idee esposte durante l’incontro preliminare coi committenti, che salutammo (non prima di aver rilevato la declinazione e l’inclinazione della superficie che avrebbe accolto il dipinto, al centro della facciata sud, tra le finestre del primo piano e sull’ingresso) e coi quali ci accordammo per sentirci dopo qualche settimana.

 

Nell’impostare e comporre il disegno del quadrante scegliemmo una forma a scudo col bordo inferiore curvo a semicerchio e con un arco superiore centrale.

Particolare del grappolo d’uva, con le firme degli autori ed alcune “dediche” nascoste tra gli acini
Altro particolare evocativo dello spirito agreste sentito dai committenti: la spiga di grano
Quindi, volendo richiamare l’idea della campagna e della natura, scegliemmo alcune immagini di simboli tra i più classici e adatti allo scopo, come il grappolo d’uva (fig. 4) o la spiga di grano (fig. 5), da collocare ai margini del quadrante; poi, per contrassegnare il centro dell’orologio e la base dello gnomone, e per sottolineare anche un altro aspetto caro ai committenti, scegliemmo d’inserire un girasole (fig. 6).

Considerando il desiderio dei committenti di evocare un’atmosfera agreste e volendo coniugare questa col funzionamento dell’orologio, che cosa si poteva scegliere meglio del girasole?
Con quest’immagine, infatti, si è pensato di legare due concetti, due ruoli, entrambi svolti dal nostro astro vitale, e cioè la luce, il calore e la vita che il Sole dà e diffonde al nostro mondo e, in particolare, alla campagna che se ne nutre e che ci nutre, e la luce con la quale il Sole fa funzionare lo strumento, orologio e calendario.

Inoltre, ultimo aspetto caro ai committenti, da evidenziare dichiarandone l’importanza, sarebbe dovuto essere il valore delle preziose ore mattutine, ricordato anche da proverbi arcinoti come “Il mattino ha l’oro in bocca”. Perciò scegliemmo sia di coronare il quadrante con un motto (AURORA HORA AUREA) inscritto in un cartiglio (fig. 6) sia di inserirvi alla base l’immagine tipica, specie in campagna, di chi accoglie l’inizio di un nuovo giorno di lavoro: un gallo, rivolto ovviamente ad oriente (fig. 7)!

La necessaria equazione del tempo (orientata verticalmente) trovò posto nello spazio in basso a sinistra che avevamo ricavato scorniciando opportunamente il quadrante (fig. 7), vista la sensibile declinazione orientale della parete.

Si sta per completare il quadrante: dopo aver tracciato l’equazione del tempo è la volta del gallo, che fa il paio col motto vergato in alto per affermare l’importanza delle ore mattutine
Una volta progettato così l’orologio-calendario e preparato il bozzetto dello stesso, mandammo ai committenti un fotomontaggio della facciata di casa loro col quadrante sovrapposto, per consentire loro di farsi un’idea precisa dell’aspetto finale. Ricevutone un sostanziale apprezzamento e l’invito a procedere, passammo senz’altro alla fase realizzativa dell’opera, stampando su carta il disegno esecutivo in bianco e nero a grandezza naturale ed il bozzetto a colori ridotto in scala: entrambi gli stampati sarebbero serviti ai nostri pittori per riprodurre sulla parete della casa il disegno del quadrante (figg. 2 e 3).

Una volta preparati i materiali per i lavori, chiamammo la signora per concordare l’intervento e così considerando i suoi impegni, sia familiari sia lavorativi, e l’avvicinarsi della primavera, stagione senza dubbio più adatta a quel tipo di lavoro, ben più dell’inverno in corso, decidemmo di aspettare qualche mese ed intervenire alla fine della bella stagione, prendendocela perciò molto comoda…

Nel frattempo avemmo tutto il tempo per far realizzare dal nostro fabbro lo gnomone: un semplicissimo tondino d’ottone, opportunamente dimensionato e piegato, da murare perpendicolarmente nella parete, grazie al gomito predisposto allo scopo (fig. 6).

L’orologio solare appena completato
Trascorso qualche mese, arrivarono finalmente le condizioni ottimali per eseguire il lavoro concreto e quindi giunse il momento di passare alla realizzazione materiale del quadrante, dipingendolo sulla parete prescelta.

Perciò ci organizzammo coi nostri pittori e fissammo coi proprietari una data per eseguire i lavori, da completarsi in un paio di giorni.

Il lavoro si svolse senza difficoltà (a parte il caldo… fig. 3) a primavera inoltrata, alla fine di maggio. La tecnica scelta per riprodurre il disegno sulla superficie della parete fu quella classica dello spolvero (fig. 2), completata la quale i pittori dipinsero il quadrante (fig. 8).

(Per correttezza va detto che le coordinate riportate all’interno della cornice, che s’intravedono nella foto qui a fianco dietro la coda del gallo, sono arrotondate al secondo d’arco in maniera errata, 43°14'34" N – 12°57'44" E, considerando che quelle esatte sono quelle riportate nella scheda tecnica pubblicata qui sotto. La svista è del tutto trascurabile dal punto di vista gnomonico.)

Al termine delle operazioni l’opera faceva così bella mostra di sé campeggiando al centro della facciata principale della casa, sopra all’ingresso (fig. 1), con grande soddisfazione dei committenti, salutando non solo l’ospite che fosse entrato a trovarli ma anche il Sole che ogni giorno spuntando ad oriente avrebbe dato inizio ad una nuova giornata di lavoro.

SCHEDA TECNICA
Luogo Latitudine: 43°14'34.5" N
Longitudine: 12°57'43.4" E
Quadro Inclinazione: –0.6° (reclinato)
Declinazione: 28.3° E (sud-orientale)
Misure pannello: 124 cm × 198 cm
Gnomone Tipologia: stilo polare
Lunghezza: 347 mm
Diametro: 12 mm
Funzioni
  • Orologio ad ore moderne vere del fuso
  • Equazione del tempo
  • Calendario stagionale
Anno 2007

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